Ancora un giorno

4 08 2010

 

Ancora un giorno…un lungo giorno di occupazione che si aggiunge agli altri. E sono 192. Da tanto è occupata la Cartiera di Crevacuore (BI).

Giorni di speranza, tradita, e la disillusione che poco a poco ne prende il posto: nell’indifferenza degli enti locali e dei politici, a caccia solo di un’occasione per mettersi in mostra, la foto di rito accompagnata da parole di circostanza, ma senza alcun impegno preciso, nessuna iniziativa, tanto meno un progetto a testimonianza del vuoto della politica; nell’arroganza della proprietà che non vuole trovare soluzioni, solo vendere, e gli operai tutti a casa; nella consapevolezza che i giorni passano e il futuro diventa sempre più incerto, ammesso ci sia un futuro.

Ma gli operai resistono. Resistono insieme. E la cartiera per un giorno vive ancora, nonostante taccia la macchina continua, tacciano le taglierine e taccia la calandra.

Gli operai sono sempre lì, a riempire quel silenzio, quel vuoto… ancora un giorno…con un sassofono e un violoncello, con le composizioni di Bach e le melodie di take five e when the saints go marching in. Su queste note si canta tutti insieme, insieme ancora una volta, e poi c’è spazio, lo spettacolo continua, c’è il tempo per declamare i versi di Dante.

Sì, la Divina Commedia entra in fabbrica. Esce dalle scuole ed entra in fabbrica. Chissà cosa direbbe la Gelmini, solo fosse qui, a vedere il più grande poeta italiano diventare protagonista di un’occupazione per un giorno. La cultura nelle fabbriche, che gesto rivoluzionario: il I Canto, Paolo e Francesca, il Conte Ugolino; in fondo ci si emoziona ancora.

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ ho scorte.

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.

Sulla cartiera, post precedente: https://anoipiace.wordpress.com/2010/07/06/un-soffio-di-liberta/

h.





Tempo d’estate

18 04 2010

henry